I BANDHA

Bandha”, significa: legare, afferrare, congiungere; ed anche: posizione in restringimento, contrazione, controllo di parti del corpo. I Bandha, sono barriere energetiche che regolano il flusso di prana nel corpo sottile, impediscono di dissipare energia facendo convogliare il prana nelle nadi o canali energetici, in particolare sono in grado di risvegliare la Kundalini guidando l’energia verso l’alto attraverso il Susumma, che è la nade principale e si trova a livello del midollo spinale E’ difficile comprendere i bandha con la mente, solamente la pratica costante li renderà tangibili.

MULA BANDHA

Mula”, significa: radice, fonte, origine, base. Il blocco avviene a livello della base della colonna vertebrale che è anche la base dell’albero formato dal sistema nervoso, da un punto di vista esoterico, con la pratica del Mula bandha, lo yogi può raggiungere la vera fonte di tutto il creato, o “Mula”, all’interno di sè stesso. La posizione di questo bandha è nei maschi a livello del muscolo del perineo, mentre nelle femmine si trova alla base della cervice, si contraggono i muscoli di queste aree sollevandoli verso l’ombelico, simultaneamente la parte anteriore del basso addome, sotto l’ombelico, viene spinta indietro verso la colonna vertebrale e verso l’alto.

La pratica di contrarre i muscoli interni dello sfintere anale (Asvini mudra), aiuta ad eseguire il Mula bandha. Questo bandha viene mantenuto durante tutta la pratica tranne particolari eccezioni.

UDDIYANA BANDHA

Uddiyana”, significa: volare verso l’alto. L’Uddiyana bandha completo, viene eseguito espirando completamente e subito dopo tirando all’interno e verso l’alto la parte inferiore dell’addome, mentre si solleva il diaframma. Nella pratica dell’Ashtanga yoga, si tiene un’Uddiyana bandha più lieve, altrimenti quello completo impedirebbe l’inspirazione, viene effettuato tenendo un costante controllo della cintura addominale che corrisponde ad una lieve contrazione dei muscoli a tre dita sotto l’ombelico, viene mantenuto per tutta la pratica.

Durante l’inspirazione, per effetto del controllo della cintura, il diaframma va verso il basso massaggiando gli organi addominali, mentre i polmoni sono liberi di espandersi ed il torace di dilatarsi rimanendo flessibile insieme alla corrispondente parte di spina dorsale. Durante l’espirazione, i muscoli della parte inferiore dell’addome si contraggono, permettendo così il completo svuotamento dell’aria dai polmoni.

JALANDHARA BANDHA

Jala”, significa: rete; mentre “dhara”, significa: sostenere, supportare. Questo bandha si utilizza solo nel pranayama dell’Ashtanga yoga ed avviene spontaneamente in certe asana, come in Salamba Sarvangasana ed in Halasana. Per eseguire Jalandhara bandha, il mento viene spinto leggermente in avanti e poi portato nell’incavo tra le due clavicole, la testa ed il collo sono così ripiegati in avanti.

Nelle tecniche di pranayama dell’Ashtanga yoga, vengono utilizzati i tre bandha insieme, in questo caso si parla di: Trya Bandha, o di Mahabandha, gran blocco.